AAM Investment Ideas
  • Chi siamo
  • EBPA®
  • Bespoke Analysis
  • Model Portfolios & Active Indexing
  • Portfolio Advisory
  • Pubblicazioni
  • Contatti

Unbiased Monthly Report Dicembre 2021

Dic 13

L’OGGETTIVITA’ NELLE VALUTAZIONI

I fondamentali economici dei mercati restano solidi ma permangono comunque una serie di incertezze incrociate che generano molto “rumore” nei dati, rendendo, in questa fase, ancora meno efficaci le scelte di carattere soggettivo

Novembre non porta novità particolari sui mercati se non un brusco aumento del nervosismo. I dati di fondo restano infatti inalterati ma, dopo la sorprendente sfuriata rialzista di ottobre, la chiave di lettura degli stessi è risultata meno costruttiva e nelle ultime settimane si è aggiunto, ad inasprire il clima, il timore per l’evoluzione del Covid e delle sue varianti. Niente di preoccupante a livello strategico sebbene l’incertezza di breve sia decisamente aumentata. Gli azionari hanno virato in negativo, soprattutto l’Area Euro (-4.41%) ed il Giappone (-3.64%) mentre gli Stai Uniti (-0.83%) insieme alla Svizzera (+0.43%) evidenziano una maggior capacità di tenuta.  Molto negativo anche l’indice Emergenti nel suo complesso (-4.14%) sebbene con una forte diversificazione fra i paesi: Russia ed Hong Kong sono tra i peggiori (attorno al -7%) mentre Sud Africa e Taiwan chiudono decisamente positivi. Tema a parte l’azionario Turco che sale del +18.9% su cui pesa tuttavia una contemporanea forte crisi valutaria (-37%). Anche sotto il punto di vista settoriale regna una diffusa negatività; resistono i consumi ciclici (-0.30%) e si muovono in controtendenza solo i temi tecnologici (+2.56%) mentre la pressione ribassista è stata forte su Finanziari e soprattutto Energy, trainati dalla netta discesa del Petrolio (-16.8%).

In questo contesto di ritrovata incertezza le obbligazioni recuperano tono (Germania +2.20%, Italia +2.04% ed Usa +1.09%) con i tassi in generale flessione seppur ancora in un clima decisamente volatile.

Quanto questo atteggiamento più prudente e preoccupato sia influenzato da aspetti umorali, come spesso accade, o dal vantaggio comportamentale di poter tirare i remi in barca dopo un anno con risultati molto buoni, è difficile da misurare; in ogni caso sta di fatto che gli stessi elementi positivi e negativi di analisi presenti sul mercato, se prima hanno prodotto un gran balzo in su delle quotazioni, adesso registrano delle scelte più caute degli operatori nell’esporsi al rischio.

Conviene fare ora un punto oggettivo delle forze in campo per sfruttare al meglio la chiusura d’anno ma anche per iniziare ad impostare gli asset per il 2022 che si preannuncia come un anno impegnativo ma con le carte in regola per essere ancora premiante.

I dati macro continuano per certi versi a sorprendere positivamente ed indicano un quadro di crescita sostenuto al di sopra del comportamento medio. I bilanci aziendali e dei consumatori sono molto sani ed i profitti delle imprese crescono mentre non si avvedono rischi all’orizzonte sulla struttura dei flussi creditizi. La fiducia dunque del settore privato non mostra tentennamenti come non si vedeva da lungo tempo. Le attese di crescita sono solide e le sorprese economiche sono state positive facendo ben sperare per le prospettive sugli utili. Anche la ridotta incertezza della politica monetaria viene vista come un supporto per le azioni. In ogni caso il premio per il rischio azionario è vicino alla sua media di lungo termine e ben al di sopra della zona di pericolo; tenendo conto della prevista crescita degli utili, ciò significa che i mercati azionari possono far fronte a un graduale aumento dei tassi di interesse che sembra scontato vista la forte crescita attesa e un impulso più contenuto da parte della politica monetaria.

I fondamentali economici dei mercati restano quindi solidi, ma permangono comunque una serie di incertezze incrociate che, come direbbe Kahneman, generano molto “rumore” nei dati rendendo, in questa fase, ancora meno efficaci le scelte di carattere soggettivo. I dubbi derivano da varie fonti: strozzature diffuse nei mercati dei beni e del lavoro, interruzioni della produzione e la riacutizzazione del problema coronavirus che porta a limitazioni e restrizioni che non possono essere ignorate dai mercati finanziari. Sono dunque molteplici gli elementi che scaricano tensione sugli equilibri tra domanda ed offerta sia in termini produttivi che sui mercati dei capitali.

La corsa al rialzo dei prezzi sotto forma di inflazione ne è la più puntuale espressione e resta certamente il tema meno intelleggibile e più complesso da prevedere nella sua evoluzione. Al di là degli scenari, gli strumenti azionari sembrano per ora quelli maggiormente in grado di adattarsi ed in parte ignorare le aspettative di inflazione e la volatilità dei mercati dei tassi. Gli investitori azionari si concentrano sulle prospettive di crescita confidando, grazie ai margini di profitto molto alti, nella possibilità e capacità di assorbire ancora l’aumento di energia e materie prime drogate dalle strozzature dell’offerta, se non addirittura di poterlo trasferire sui prezzi finali al consumo vista la domanda ben sostenuta.

Il discorso cambia completamente sul lato obbligazionario. I tassi di inflazione nei mercati sviluppati sono stati significativamente più alti del previsto negli ultimi mesi e sebbene sia stimato come un fenomeno transitorio le aspettative di inflazione a lungo termine sono aumentate solo leggermente verso livelli non molto lontani dall’obiettivo delle banche centrali, così è in America ma anche in Area Euro. Sia la Federal Reserve che la BCE hanno cambiato le loro strategie e ora abbiamo maggiori probabilità di consentire un superamento dell’inflazione per qualche tempo ma preoccupa il fatto che il costo della transizione energetica e della deglobalizzazione possa alimentare una spirale rialzista salari-prezzi ancora più prolungata. Certamente è stato raggiunto il punto di massimo sostegno da parte della politica monetaria ed il tapering dei prossimi mesi chiederà sostanzialmente agli operatori di mercato di iniziare a sostituire la banca centrale nel ruolo di primario compratore di debito. Una vera sfida per il prossimo anno che rischia di mettere ulteriore pressione sui tassi in grado di causare una ulteriore spinta al rialzo dei rendimenti.

La narrativa di fondo sui mercati non è dunque cambiata e questo è di buon auspicio per la continuazione della crescita azionaria con valutazioni delle singole aziende che mediamente non sono basse ma non ancora così elevate da misurare il mercato come potenzialmente sopravvalutato in logica ciclica. Ci aspettiamo una chiusura 2021 con po’ di volatilità ma, nonostante l’incertezza di breve possa provocare ulteriori temporanei approfondimenti ribassisti, stiamo misurando ancora opportunità, sia tattiche che soprattutto strategiche. Sul lato Bond, nell’immediato, le aspettative di rialzo dei tassi sembrano eccessive e dovremmo assistere ad una sostanziale stabilizzazione nelle settimane di chiusura d’anno.

Share:

Pubblicazioni recenti

11 Gen 2023

09 Gen 2023

15 Dic 2022

Categorie

  • Allerta Mercati
  • Business
  • Commento
  • Market Research
  • News
  • Strategie AAM
  • Studio Evidence Based
  • Uncategorized

Archivi

  • Gennaio 2023
  • Dicembre 2022
  • Novembre 2022
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Agosto 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Maggio 2022
  • Aprile 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Dicembre 2021
  • Novembre 2021
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Agosto 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Aprile 2021
  • Marzo 2021
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2021
  • Dicembre 2020
  • Novembre 2020
  • Ottobre 2020
  • Settembre 2020
  • Agosto 2020
  • Luglio 2020
  • Maggio 2020
  • Aprile 2020
  • Marzo 2020
  • Febbraio 2020
  • Gennaio 2020

Ambrosetti Asset Management SIM S.p.A.

Sede legale e amministrativa: Via Conciliazione 1, 22100 Como – Tel. 031 338391 Fax. 031 3383999 – comunicazioni@ambrosettiam.com
Capitale Sociale € 404.000,00 i.v. – Iscrizione all’Albo delle SIM N. 250 – Delibera Consob N. 16591 del 05/08/2008 – Registro Imprese di Como 03760520969 – REA Como 298314 – C.F. e P.IVA 03760520969

  • Policy sintetica sui conflitti di interesse
  • Policy sintetica sugli incentivi
  • Privacy
  • Informativa ai sensi della legge antiriciclaggio
  • Privacy Policy
  • Disclaimer
  • Associato ordinario Ascofind
  • Aderente Arbitro Controversie Finanziarie
  • Informativa ACF

© Copyright 2023 | AAM Investment Ideas | All right reserved.